San Miniato (PI), 02/12/2025 - Si chiude una stagione da incorniciare per Gabriele Capozzi, pilota Honda e punta di diamante del Moto Club Pellicorse, che nel 2025 ha letteralmente dominato la categoria MX1 Rider del Campionato Toscano Motocross. Con 12 podi complessivi, impreziositi da nove manche vinte, Capozzi si è confermato uno dei protagonisti assoluti della scena regionale, distinguendosi per costanza, velocità e maturità agonistica.
Il 2025 è stato per lui un anno intenso, caratterizzato da un doppio impegno tra campionato toscano e tricolore, affrontato con determinazione e spirito di sacrificio, nonostante le inevitabili difficoltà e i momenti più amari che ogni stagione porta con sé. La sua crescita, sia tecnica che mentale, è stata evidente a ogni round, rendendolo un punto fermo del paddock e un riferimento per la categoria.
Alla fine di questo percorso, abbiamo voluto ripercorrere con lui i passaggi più significativi dell’annata, dalle gare più emozionanti agli obiettivi raggiunti – e mancati –, dai tracciati più complessi alle ambizioni per il 2026, senza dimenticare le persone che lo hanno sostenuto in questo viaggio.
La stagione 2025 è stata particolarmente impegnativa per te. Come valuti il tuo bilancio finale?
«La stagione 2025 è stata piuttosto impegnativa, soprattutto per quanto riguarda il Campionato Italiano. Nel complesso mi ritengo molto soddisfatto di entrambi i campionati, anche se nell’Italiano sento che avrei potuto – e voluto – ottenere di più.»
C’è una gara che ricordi più delle altre, magari per il risultato ottenuto o per le emozioni vissute in pista?
«La gara che mi è rimasta più impressa è quella del Campionato Italiano a Cremona. Nella prima manche ho dominato gran parte della corsa, mentre nella seconda, a causa di un contatto, sono stato costretto al ritiro, perdendo così la terza posizione in campionato. Un vero peccato.»
Qual era il tuo obiettivo principale per questa stagione e come hai lavorato per raggiungerlo?
«Il mio obiettivo principale era rientrare nella top 5 del Campionato Italiano. È stato il punto di riferimento di tutta la preparazione.»
Durante la stagione hai affrontato tracciati molto diversi tra loro: ce n’è stato uno che hai trovato particolarmente difficile o impegnativo?
«Il tracciato più complicato per me è stato quello di Lovolo. Era una pista completamente nuova e, in più, il meteo non ha aiutato, rendendo tutto ancora più impegnativo.»
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2026? Hai già in mente un programma o degli step specifici per compiere un ulteriore salto di qualità?
«Per il 2026 gli obiettivi restano gli stessi del 2025, con l’intenzione di fare ancora meglio e migliorare su tutti i fronti.»
Ci sono persone, tecnici o partner che hanno avuto un ruolo fondamentale nel sostenerti durante questa stagione?
«Assolutamente sì. In primis la mia mamma e il mio babbo, e tutta la mia famiglia, perché mi permettono di fare questo sport. E poi mia moglie, che mi segue sempre e mi supporta in tutto.»