news
percorso: Home > news > News

Emanuele Minucci: il MX come famiglia, sacrificio e divertimento senza età

20-12-2025 23:05 - News
Emanuele Minucci, passione senza età: il motocross come famiglia, sacrificio e divertimento

San Miniato (PI), 20 dicembre 2025 - Classe 1978, fiorentino, Emanuele Minucci è uno di quei piloti che incarnano il vero spirito del motociclismo amatoriale e veterano: passione autentica, sacrificio costante e il desiderio di condividere la pista con la propria famiglia. Nel 2025 ha affrontato una stagione intensa nei campionati FMI Veteran 450 e UISP Amatori, in sella a Husqvarna 450 e Ktm 450, difendendo i colori del Moto Club Pellicorse.
Dopo una lunga carriera nell’enduro – impreziosita da 10 titoli toscani e un titolo italiano – Minucci ha dimostrato ancora una volta di poter dire la sua anche nel motocross, chiudendo l’annata con risultati di assoluto rilievo.

Emanuele, la stagione 2025 è stata particolarmente impegnativa. Che bilancio fai dei risultati ottenuti?
«La stagione è partita in salita, con alcune gare sottotono perché non ero ancora in forma. Con il passare dei mesi però sono cresciuto molto. Ho anche saltato una prova, ma nonostante questo sono riuscito a chiudere secondo nel campionato FMI e terzo nella UISP. Considerando che vengo da tanti anni di enduro e che ho 47 anni, direi che è un ottimo risultato».

C’è una gara che ti è rimasta particolarmente impressa?
«Sicuramente la penultima prova FMI a Chiusdino, dove purtroppo mi sono giocato il campionato. In gara uno ero partito benissimo, davanti al mio diretto avversario Vincenzo Spanò. All’ultimo giro ero terzo assoluto e primo di categoria, ma la moto si è spenta: ero rimasto senza benzina. È stata una grande delusione, soprattutto perché la colpa è stata solo mia.
Corrono anche i miei due figli: Manfredi nella 85 Senior e Neri nella 250 4T UISP. Mi occupo io di tutto, dalle moto alla logistica, e in mezzo a mille cose può capitare di dimenticare qualcosa.
A Montevarchi invece ho vinto la prima manche; in gara due sono caduto al secondo giro mentre ero nel gruppo di testa, riportando un trauma cranico e uno zero in classifica. Ma le corse sono anche questo».

Qual era il tuo obiettivo principale per il 2025?
«In realtà non avevo obiettivi di classifica. Volevo soprattutto passare del tempo con i miei figli e con il team Dr Jack di Pierluigi Bandini. Per me il motocross è una valvola di sfogo, amicizia e divertimento. Poi è chiaro che quando cade il cancelletto cerco sempre di dare il massimo… anche se ormai sono “vecchio”, come dicono loro!».

C’è un avversario che ti ha messo più in difficoltà?
«Più che impressionarmi, Vincenzo Spanò mi ha davvero “rotto le uova nel paniere”. Siamo arrivati all’ultima gara di Montevarchi con me in testa alla classifica e 20 punti di vantaggio. Mi sarebbero bastati un primo e un secondo posto, invece ho fatto due secondi e ho perso il campionato».

Guardando al 2026, che programmi hai?
«Nessun obiettivo particolare. Sarò al via anche la prossima stagione con la speranza di divertirmi. Poi quello che verrà, verrà: la cosa più importante è evitare gli infortuni».

Come riesci a staccare la mente quando non sei in pista?
«In realtà non stacco quasi mai: lavoro tantissimo. Faccio il tassista a Firenze da 19 anni e passo anche 12 ore al giorno in auto per riuscire a far correre me e i miei figli. Non so per quanto sarà ancora possibile, ma per ora tengo duro».

Chi ti ha sostenuto di più nel tuo percorso sportivo?
«Senza dubbio il team Dr Jack e Pierluigi Bandini, che rendono tutto questo possibile. Poi Simone Faggioli, grande amico che mi aiuta con gli oli, Marco Puccetti, CP Racing, Jacopo del Malandrone, Francesco Becucci. Lo sponsor principale? …me stesso! E naturalmente il Moto Club Pellicorse».

La tua pista preferita in Toscana?
«Santa Barbara di Ponte a Egola: per me è la numero uno, per tracciato, terreno e organizzazione. Ho invece ancora qualche difficoltà con la pista umbra di Gioiella: quel triplo e quel doppio mi mettono sempre alla prova, ma ci lavorerò».

Un racconto sincero, fatto di passione vera e sacrifici quotidiani, dove il motocross non è solo competizione ma soprattutto famiglia, condivisione e amore per le due ruote.


Fonte: Ufficio Stampa MC Pellicorse